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Formaggio dei crotti della Valchiavenna
La Valchiavenna è geograficamente il corno sinistro della cartina geografica della Lombardia. All'imbocco della Valtellina che si prende svoltando a destra superato il lago di Como inizia la Valchiavenna che si propaga lunga e profonda fino a solleticare la Svizzera. …Destinatario :
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Si può acquistare il Crott della Valchiavenna nel formato desiderato cliccando sull'apposita tendina in alto a destra.
I crotti sono degli anfratti formatisi sotto i massi di antiche frane in modo del tutto naturale nei quali si sono create naturalmente delle correnti d'aria a temperatura costante che va dai 4 agli 8 gradi.
Queste correnti nel dialetto lombardo si chiamano "sorèl" che tradotto significherebbe "sfiato". La Valchiavenna è popolata da tanti crotti che oggi sono diventati tutti cantine naturali perfette di celeberrimi ristoranti. i crott sono sfruttati dai risoranti per porre a stagionatura i formaggi e i salumi e difatti salendo in Valchiavenna e prenotando un tavolo nei crotti si degustano vere leccornie di questo genere.
Anzi. Diciamo che si parte per la Valchiavenna generalmente proprio per questo motivo. Il respiro naturale dei crotti, oltre a proteggere il formaggio con temperature fredde, è in grado di apportargli in pieno un pregiato aroma di sottosuolo.
Il formaggio dei crotti detto "Crott della Valchiavenna" è un formaggiodi latte vaccino da fieno di montagna prodotto nei mesi invernali per lasciare spazio alle bovine di andare in alpeggio in estate per produrre il bitto.
Le tecniche di produzione sono simili a quelle del bitto ma ciò che rende speciale il Crott della Valchiavenna è proprio la stagionatura nei crotti che conferisce con l'invecchiamento prolungato una acarinatura della crosta importante che apporta al formaggio il gusto e i profumi del sottosuolo.
Si può già consumare dopo tre mesi e diventa un buon formaggio da tavola, ma è dopo otto mesi che dà il meglio di sè.
Il Crott stagionato si presenta con un bel colore bruno con la crosta ruvida ed è l'orgoglio dei ristoranti della Valchiavenna che sempre lo propongono nel loro carrello dei formaggi come una punta di diamante.
Da semistagionato poi diventa il formaggio da polenta per antonomasia dei Valchiavennesi. In bocca la pasta si presenta inizialmente granulosa e dà all'olfatto chiari sentori di corteccia molto piacevoli.
La punta di amaro che concede nel finale è frutto proprio dell'integrazione di questo profumo. Si presta ad essere degustato con vini rossi importanti, alcolici, robusti e ben strutturati.